«AstraZeneca non andrebbe dato a chi ha meno di 50 anni. Open Day discutibili»

Milena Baroni
10/06/2021
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Oggi scuola

Il professor Mannuccio Mannucci, esperto di coagulazione: «L’esistenza di una sindrome scatenata da questi vaccini è stata ufficialmente ammessa. Colpisce pochissimi soggetti su milioni di vaccinati, prevalentemente donne nella fascia 25-60 anni. Ora le alternative ci sono, usiamo quelle»

I vaccini disegnati con la tecnica del vettore adenovirale (AstraZeneca e Johnson & Johnson) dovrebbero essere vietati ai giovani?
«Sì, penso che non dovrebbero essere somministrati sotto i 50 anni», afferma Mannuccio Mannucci, uno degli esperti di coagulazione che hanno redatto per l’agenzia del farmaco Aifa documenti di valutazione dei due composti sotto i riflettori.

In Italia valgono delle raccomandazioni che indicano un uso preferenziale negli over 60. Andrebbero riviste?
«Anche l’agenzia europea Ema dovrebbe aggiornare le sue posizioni. È stata ufficialmente ammessa l’esistenza di una sindrome scatenata da questi vaccini, la VITT. Significa vaccine induced thrombotic e thrombocytopenia, dopo la prima dose ha colpito pochi soggetti su milioni di immunizzati, prevalentemente di sesso femminile, concentrati nella fascia 25-60 anni».

Ci spiega di cosa si tratta?
«Sono state riportate segnalazioni di eventi trombotici in sedi non usuali (seni venosi cerebrali, milza). La cosa strana è che queste forme sono associate a carenza di piastrine con valori bassissimi. Si può morire di emorragia cerebrale».

Una ragazza di 18 anni è in gravissime condizioni al San Martino di Genova. Aveva ricevuto il vaccino. Probabilmente è VITT. Che decisioni prendere?
«A questo punto, anche se gli episodi sono davvero rarissimi, mi orienterei verso indicazioni più stringenti. Non solo raccomandazioni. Adesso siamo in una fase di grande disponibilità di dosi. Ci sono alternative. Sotto i 50 anni i vaccini a Rna messaggero (come Moderna e Pfizer-Biontech) costituiscono un’alternativa senza alcun dubbio più sicura. In Israele nella campagna vaccinale è stato usato solo Pfizer-Biontech e non si sono avuti casi di VITT».

Ha visto quanto successo stanno riscuotendo gli Open day dove vengono offerte dosi di AstraZeneca a tutti?
«Sono iniziative molto discutibili. I ragazzi puntano ad ottenere il green pass , la carta per viaggiare e accedere a eventi di massa, non pensano ai rischi anche perché da giovani ci si sente invincibili e non si pensa al peggio»

Abolire gli open day ?
«L’obiettivo delle Regioni è liberare i magazzini dalle scorte di dosi prodotti dall’azienda anglo-svedese. L’idea non è cattiva perché è un vero peccato dover buttar via fiale che Paesi meno fortunati vorrebbero. Però, ripeto, imporrei un limite d’età».

Come mai le donne sono più esposte?
«Il meccanismo dell’autoimmunità è più frequente nel genere femminile e qui ci troviamo molto probabilmente di fronte a meccanismi di autoimmunità in cui l’organismo risponde in modo sconsiderato alla presenza di agenti estranei».

Chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca e ha un’età giovane può fare la seconda?
«Il rischio è molto più basso ma non assente. Non si può escludere che chi non ha avuto complicanze dopo la prima inoculazione ne abbia con la seconda»