La medicina del futuro? Lo scoiattolo artico ci svela qualche segreto
Lo scoiattolo artico ci insegna potenziali segreti per la medicina di domani, attraverso il suo letargo ai limiti della sopravvivenza.
Lo sappiamo, quando vanno in letargo, alcuni animali entrano in uno stato di ibernazione. Il detentore del record, però, sembra essere lo Spermophilus parryii, più comunemente conosciuto col nome di scoiattolo artico.
Sopravvivere per otto mesi senza mangiare e a temperature al di sotto dello zero non è cosa da poco. Lo ha notato il team di scienziati capeggiati da Sarah Rice, biochimica dell’Università dell’Alaska Fairbanks, che hanno iniziato un percorso di ricerca sui piccoli mammiferi cercando di scoprire i segreti della loro “ibernazione”.
Lo scoiattolo riesce a sostentarsi grazie al riciclo di nutrienti provenienti dalla disgregazione muscolare.
La ricerca, pubblicata su Nature Metabolism, sostiene che gli scoiattoli siano in grado di riciclare letteralmente pezzi del proprio corpo. I nutrienti provengono proprio dalla disgregazione muscolare. La rottura del muscolo scheletrico, infatti, rilascia composti nutrienti che contengono azoto, un elemento rilevante per la produzione proteica del muscolo, il cui flusso, costantemente monitorato ha fornito ulteriori indizi.
Durante il letargo gli scoiattoli respirano una volta al minuto e il loro cuore batte solo cinque volte ma, ogni due o tre settimane, hanno una leggera ripresa per alcune ore durante le quali la loro temperatura aumenta. Gli scienziati presumono che proprio durante questi brevi periodi gli scoiattoli riescano ad accumulare nuove riserve di proteine utili al loro sostentamento, evitando anche una conseguenza della disgregazione potenzialmente mortale. L’azoto, infatti, rischierebbe infatti di finire in ammoniaca accumulandosi a livelli letali ma i piccoli mammiferi sono in grado di incorporarlo in nuove molecole vitali.
Le capacità straordinarie degli scoiattoli artici potrebbero essere d’aiuto alla medicina futura.
Secondo Sandy Martin, biochimica della University of Colorado, che non ha partecipato allo studio, le capacità straordinarie degli scoiattoli artici durante il letargo potrebbero essere d’aiuto per la medicina futura. Sfruttando, ad esempio, la capacità di resistenza ai danni derivanti dalla mancanza di apporto sanguigno e di ossigeno agli organi dovuta all’ibernazione, si trarrebbero vantaggi sia in campo medico-chirurgico che in campo scientifico-spaziale.