Inquinamento: la plastica è ovunque, persino sull'Everest
Migliaia di pezzetti di plastica sono stati ritrovati nei luoghi più remoti del pianeta, dalle vette più alte agli abissi più profondi.
L’uso della plastica negli ultimi 70 anni è aumentato in maniera esponenziale, da 5 milioni di tonnellate degli anni ‘50 a oltre 330 nel 2020. Sacchetti, bottiglie e altri materiali da imballo, quando vengo gettati via, rilasciando minuscole particelle di plastica che vengono trasportate nell’aria e possono raggiungere anche centinaia di chilometri di distanza.
La plastica, in minuscoli pezzettini, viaggia nei mari più profondi e sulle vette più alte. È onnipresente in tutti gli ambienti.
Lo studio riportato da ScienceNews conferma
Trasportate nell'aria, le microplastiche possono raggiungere aree remote, come una stazione meteorologica nei Pirenei.
Una ricerca nell'area geografica dei Pirenei ha rilevato circa 365 particelle microplastiche per metro quadrato al giorno, piovute durante il periodo di studio. Le simulazioni di direzione e velocità del vento suggeriscono che i frammenti di plastica abbiano viaggiato per almeno 95 chilometri prima di atterrare.
Le microplastiche hanno raggiunto anche la cima dell’Everest. La scoperta scientifica ha sorpreso anche i ricercatori.
Imogen Napper, scienziato marino dell’università di Plymouth e National Geographic Explorer, afferma che la plastica è ormai onnipresente in tutti gli ambienti. Immagini di mari solcati da vera e proprie isole di plastica e sporcizia sono ormai quasi all’ordine del giorno, ma pensare di poter trovare microplastiche anche a 8.500 metri sopra il livello del mare ha sorpreso anche gli scienziati.
Il team di Napper ha analizzato 11 campioni di neve dell’Everest, prelevati a diverse altitudini, ed ha riscontrato che tutti contenevano tracce di plastica. La più alta concentrazione è stata rilevata nel campione del campo base, il più frequentato, con 119.000 pezzi per metro cubo ma, nonostante la vertiginosa altitudine, anche nel campione prelevato quasi alla vetta erano presenti frammenti.
La portata dell’inquinamento da plastica è davvero preoccupante. Studi confermano che anche gli esseri umani ne ingeriscono.
Altri studi hanno rilevato la presenza di particelle plastiche anche nelle profondità oceaniche, come la Fossa delle Marianne, a 10.890 metri di profondità e nei ghiacci dell’Artico. Nemmeno l’essere umano è immune da questo fenomeno, si stima infatti che un americano medio consumi dai 39.000 ai 52.000 pezzi di microplastiche ogni anno a causa della loro presenza nell’acqua del rubinetto o delle bottiglie e in alcuni prodotti alimentari.