Negli Stati uniti è stato trovato il primo animale selvatico positivo al SARS-CoV-2

Redazione
27/01/2021
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Pixabay

Nello Utah il primo caso di positività riscontrato in un visone selvatico

In un visone selvatico dello Utah è stata rilevata la positività al SARS-CoV-2, secondo il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), potrebbe essere il primo esemplare selvatico nato in libertà con un'infezione da Coronavirus confermata.

Il visone sarebbe rimasto infettato dopo essersi avvicinato ad altri esemplari della sua specie nati in cattività, infatti l'animale è stato ritrovato nei pressi di un allevamento di visoni dove erano stati registrati casi di infezione da Coronavirus e il contagio potrebbe essere avvenuto tramite il contatto con un esemplare positivo fuggito o tramite le acque di scarico dell'allevamento.

La ricercatrice della School for Global Animal Health della Washington State University, Stephanie Seifert ha dichiarato:

L'Animal and Plant Health Inspection Service ha verificato che, vicino agli allevamenti di visoni nello Utah, Michigan e Wisconsin altre specie animali non fossero positive ai test per il Coronavirus ma, finora è stato individuato solo un visone selvatico infetto, anche se non è da escludere che ci siano altri esemplari positivi.

Per il momento non è confermato quindi che, oltre a quell'unico visone, il virus si sia diffuso anche ad altri. Senza un adeguato controllo però, c'è il possibile rischio che SARS-CoV-2 si diffonda anche tra varie specie animali, evolvendosi e diventando potenzialmente più infettivo e letale.

Se il virus troverà nelle specie animali dei potenziali ospiti dove proliferare ed evolvere, allora avremmo un problema a lungo termine, dove il virus avrebbe il potenziale per rimanere con noi per millenni.

Queste le parole di Sarah Olson, direttore associato del programma sanitario presso la Wildlife Conservation Society.