Riciclare i nostri vecchi vestiti: sfida accettata
Diversi gruppi di scienziati e ricercatori sono al lavoro per trovare un modo efficace ed economico per riciclare i vecchi abiti
Con l’avvento del fast fashion (abiti a basso costo di scarsa qualità e non durevoli) dal 1990 in poi gli scarti dei vestiti sono praticamente triplicati, la maggior parte dei nostri vecchi abiti finisce nella normale spazzatura e di conseguenza nelle discariche, che sono già allo stremo, con l’aggravante della difficoltà di decomposizione di alcuni tessuti, soprattutto quelli contenenti particelle plastiche, che possono rimanere sepolti anche per centinaia di anni.
La scelta del riciclaggio sarebbe di gran lunga migliore in favore dell’ambiente ma il problema sono i costi. Per non danneggiare l’ambiente e contenere i costi più del 99% dei materiali tessili dovrebbe essere riciclato, le aziende attualmente spendono meno ad acquistare nuovi tessuti piuttosto che acquistarne di riciclati, proprio perché il costo di questi processi è troppo alto.
I ricercatori stanno lavorando a fondo per mettere a punto nuove tecniche e processi di riciclo per diminuire i costi ma al momento la strada è ancora lunga ed in salita.
Per ora gli scarti tessili, tra i quali vanno considerati anche tappezzerie, moquette, biancheria da bagno e da camera, sono destinati ad aumentare esponenzialmente a causa del forte consumismo. Il consiglio degli esperti è quello di infondere nelle aziende e nei rispettivi consumatori un nuovo modo di pensare rispetto alla mode passeggere e al bisogno di possedere sempre di più, investendo ad esempio in abiti di maggiore qualità e una tendenza retrò di mode più “lente” e durevoli in favore della salvaguardia dell’ambiente.