Ritorno in ufficio? Per il momento, non c’è fretta

Ross d'Elena
28/12/2020
La notizia ritorno in ufficio non cè fretta
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Il 70% dei lavoratori non ha nessuna fretta di tornare alle vecchie abitudini lavorative dopo i vantaggi offerti dallo smartworking.


Secondo un’analisi dell’Economic and Social Research Coucil (ESRC), denominata “Work After Lockdown”, 7 lavoratori inglesi su 10 desiderano continuare a lavorare da casa, motivando la loro scelta con ragioni di risparmi economici e guadagno di tempo da dedicare alla famiglia.

I lavoratori hanno dimostrato di sapersi adattare ai cambiamenti avvenuto dopo il Covid-19 e hanno dichiarato di svolgere più lavoro o l’equivalente di quello che avrebbero svolto in ufficio. Altri lavorati hanno indicato la flessibilità di questa situazione, come la qualità migliore dello smart working. Non si registrano solo note positive, però. Diversi lavoratori hanno dichiarato di aver perso il contatto informale con i propri colleghi, sottolineando come questo sia effettivamente l’aspetto peggiore del lavorare a distanza.

Nonostante la produttività sia molto elevata, i disagi per la salute mentale sono piuttosto evidenti.

Nonostante la produttività sia elevata, i disagi per la salute mentale sono evidenti, totalizzando un punteggio di 47 su 100 rispetto agli standard globali WHO5. I manager sembrano essere le persone più colpite da una situazione di disagio dovuta al calo di equilibrio tra vita privata e lavoro. Adattatisi all’improvviso a una situazione straordinaria e senza linee guida precise, queste figure, sono il tramite tra datori di lavoro e dipendenti e sono sottoposti a un carico lavorativo a ciclo continuo. Secondo gli esperti, gli enti e i datori di lavoro dovrebbero mettere a disposizione più supporto per i loro manager, evitando di pensare che questa situazione implichi solamente un “cambio di sede” per il lavoratore.