Sono davvero così imbranato?
I disturbi della propriocezione influiscono inevitabilmente sulla nostra “goffaggine”, cosa si può fare?
Alcune persone sono imbranate. Sono nate così? Lo sono diventate perché misteriosamente contagiate dal morbo dell’elefante nella cristalleria?
Questi soggetti hanno spesso problemi che possono apparire molto semplici alla normale vista di chiunque di noi: inciampano spesso, si lasciano sfuggire gli oggetti dalle mani o hanno evidenti problemi di coordinazione.
Anche i movimenti più semplici hanno bisogno di una complessa coordinazione da parte di più aree del cervello per poter essere effettuati senza problemi, la propriocezione ci aiuta in questi meccanismi permettendoci di localizzare i nostri arti senza dover guardare dove si trovano.
Il cervelletto regola i movimenti fluidi del nostro corpo e si è scoperto che piccoli difetti a questa, in particolare, o altre parti del cervello possono renderci “imbranati” in diversi modi, inoltre usiamo, inconsciamente, parte del pensiero per mantenere i nostri movimenti equilibrati e questo, con l’avanzare dell’età, influisce sulla nostra capacità di memoria che pian piano diminuisce.
In tutto il mondo milioni di persone sono colpite dal disturbo della coordinazione dello sviluppo (DCD), è una condizione di coordinazione motoria nota anche come disprassia che colpisce il 5% della popolazione mondiale.
In diversi casi, che appaiono per lo più molto semplici, come ad esempio il non riuscire ad allacciarsi le scarpe o avere una calligrafia illeggibile, è molto probabile riscontrare DCD che ha una grossa percentuale di componente genetica, quindi è possibile che si discenda da una famiglia di “imbranati”.
Non esistono cure per questa condizione ma, o si accetta di rimanere imbranati e goffi, o si può scegliere di migliorare tramite sessioni di allenamento mirato ad ottimizzare la coordinazione.