Un supervulcano nascosto sotto le isole Auletine
Le Isole dei Quattro Monti, collegate da un’unica caldera
Sotto le Isole dei Quattro Monti, si nasconderebbe un “nuovo-vecchio” supervulcano non ancora conosciuto.
Le parole di John Power, geofisico dell'Alaska Volcano Observatory dell'US Geological Survey e Diana Roman, vulcanologa della Carnegie Institution for Science di Washington DC, i cui studi sono stati attratti principalmente da molteplici episodi comuni nei vulcani uniti da un’unica caldera: un cratere formatosi da una gigantesca camera magmatica che esplode e si svuota, ma assolutamente atipici nelle formazioni vulcaniche più diffuse come si pensava che fosse quella del Monte Cleveland.
Le mappe batimetriche e topografiche, compilate dal NOAA, suggeriscono formazioni e creste sottomarine poco profonde tutte collegate tra loro, la stessa disposizione circolare dei sei vulcani che formano parte della catena delle Isole Auletine, la medesima composizione dei gas e, ultimo ma non ultimo, la diffusione dei micro-sismi che scandiscono le eruzioni vulcaniche del Monte Cleveland, estese più a nord e ad est di quanto ci si dovrebbe aspettare dalle sue eruzioni.
Un altro segnale delle caldere sono i vulcani attivi ai loro bordi, alimentati tutti da una stessa camera magmatica, che esplodono innalzando pennacchi di fumo e cenere che possono addirittura interrompere i viaggi aerei e abbassare notevolmente la temperatura di tutto il globo.
Michael Poland, vulcanologo dell'USGS Yellowstone Volcano Observatory, riesce già a vedere la trama che collega tutti gli indizi in possesso degli scienziati che, data la posizione del sito, lottano contro il tempo poiché accessibile solo per un breve periodo dell’anno, ma conta di avvalersi dei dati rilevati dai carotaggi in altre parti del mondo alla ricerca di ceneri corrispondenti per datare la nascita della caldera, rendere il Monte Cleveland più prevedibile e, conoscendolo, anticipare le mosse di questo, vecchio ma nuovo, supervulcano.